Gabbiani Cittadella,
il progetto

Un lungo brano musicale che dura da ventitré anni.

Come nasce "Gabbiani"

Iniziamo col dire che Gabbiani è figlio di Delfini, un progetto nato a Modena 23 anni fa, dall’intuizione di Giorgio Buttazzo che ai tempi lavorava come autore - arrangiatore e produttore di Pierangelo Bertoli.

Obiettivo di questo progetto era raccontare la “disabilità” dal punto di vista di chi la “subisce” in prima persona, cantandola.

Eravamo a Settembre del 1999.

Così Giorgio, assieme a 4 ragazzi (oggi si dice “con abilità differenti”) ha iniziato a scrivere e a raccontare quello che, per timore o pudore, quei ragazzi non avrebbero mai raccontato neanche a se stessi, così intenti a subire la propria condizione.

Ne ha musicato i testi, li ha arrangiati facendoli diventare delle canzoni e li ha fatti esibire su un palco.

Quello che ne è venuto fuori è stato esaltante e scioccante al tempo stesso: un conto è cantare della disabilità raccontandola, un’altra cosa è raccontare in prima persona la disabilità che si vive sulla propria pelle giorno dopo giorno.

Erano tempi in cui le “differenze” erano davvero più tangibili di oggi, soprattutto dal punto di vista formale.

“Handicappato” era la definizione più usata e le barriere architettoniche erano ancora realmente delle “barriere” non solo mentali.

Da allora quell’idea, così semplice in partenza, si è evoluta in un progetto complesso e articolato che ha dato vita al gruppo “Gabbiani”.

Così il 28 Gennaio 2019 a Cittadella di Padova è nato il Laboratorio Gabbiani, fortemente voluto e promosso da Monica Berno, Educatrice professionale, e Roberto Reffo, industriale Cittadellese sensibile al sociale e principale sponsor di quest'attività.

Partiti inizialmente con otto ragazzi che timidamente raccontavano ognuno la propria storia ha preso il via quest'avventura, nel giro di due settimane sono diventati dodici e ad oggi il progetto si è ampliato raggiungendo la zona di Straelle e Camposampiero (PD), includendo altri 28 ragazzi raggiungendo il numero attuale di 40 adesioni totali.

Ogni incontro settimanale è filmato in tempo reale fin dal primo giorno, documentando tutto quello che avviene: ogni sfogo, racconto, confidenza dei nostri ragazzi ha iniziato a trasformarsi in una canzone;

la nascita di ogni brano, le prove per imparare a cantarlo, la scrittura dei testi, tutto documentato.

E' a questo punto che, vista la mole di talento, emozioni e materiale audio-visivo, il “Progetto” si trasforma in un vero e proprio Laboratorio multi esperienziale: da ogni passo ne nasce uno successivo, il che ci porta a raccogliere tutto il lavoro svolto in un cofanetto che possa contenere e testimoniare, sia la straordinaria esperienza vissuta giorno per giorno, sia il significativo cambiamento che avviene nella consapevolezza di ognuno di loro.
all'interno del cofanetto un libretto esplicativo illustra su carta tutto il lavoro svolto; una pen-drive da 64 Gb contiene tutte le canzoni originali che raccontano le storie, i desideri e i sogni di ogni ragazzo; i video-clip musicali e altrettanti back-stage che rappresentano in video il percorso creativo dedicato alla realizzazione di ognuna delle canzoni.

Non si tratta più solo di scrivere e registrare canzoni.

Dal punto di vista umano, terapeutico e inclusivo i risultati hanno superato ogni aspettativa: quei ragazzi che timidamente si sono raccontati, mettendo in discussione anni di “chiusura” verso il mondo esterno sono ormai proiettati su di esso utilizzando proprio questo nuovo linguaggio, questo straordinario mezzo di comunicazione che è la musica.

La sicurezza che si prova ricevendo un applauso, la conferma di essere “accettati” da un pubblico cantando le proprie storie, mettendosi in gioco su un palcoscenico, ha arricchito la propria autostima e fatto breccia sia nella consapevolezza dell’ “IO” di ognuno di loro, sia in quella del pubblico.

Il cambiamento diventa così visibile a tutti.

Oggi questi ragazzi sono più sicuri, aperti verso se stessi e il prossimo e le nuove opportunità che la vita offre ogni giorno: documentare tutti i cambiamenti che si sono susseguiti in questo carosello di emozioni che ha travolto noi e i ragazzi non poteva non essere condiviso con chi non era presente.

In questo modo ogni progetto diventa laboratorio e racconta se stesso in un cofanetto o libro che sia che racchiude questo luminoso microcosmo.